venerdì 18 marzo 2016

L'impresa sfiorata che fa ancora male





Serviva un'impresa, un miracolo, qualcosa di veramente straordinario. E la nostra Juventus, fino al minuto 90, era riuscita nel suo intento: battere il Bayern Monaco e qualificarsi ai quarti di finale di Champions League. Peccato che non ce l'abbia fatta.

Peccato davvero. Un errore madornale di Evra in uscita dalla propria area di rigore ha permesso a Vidal di recuperare palla, girarla sulla fascia a Coman il quale, con un cross al bacio, ha consentito a Muller, lasciato colpevolmente libero sul secondo palo, di insaccare di testa alle spalle di Buffon e portare la sfida dove non si doveva portare: ai tempi supplementari, con i nostri ormai sfiniti e incapaci di sferrare qualsivoglia colpo ai danni di Neuer.

Peccato. La crudele legge dell'ex ha colpito ancora. Vidal che recupera palla, Coman che serve l'assist decisivo, segnando anche il quarto gol, quello del definitivo ko, probabilmente viziato da un fallo su Pogba ad inizio azione, nei pressi dell'area di rigore bavarese. I due ex che fanno la differenza

Peccato, perchè forse al gioiellino classe 1996 preso a parametro zero una chance in più la so poteva dare. Ma nel calcio di oggi, si sa, al dio soldo non si comanda. E 7 milioni più 21 per un giovane rampollo Marotta non li ha potuti proprio rifiutare.

Peccato, perchè cosi fa male, anche due giorni dopo, con la mente fredda.

Fa male perchè abbiamo disputato una delle migliori partite in Europa e non è bastato per centrare l'obiettivo qualificazione.

Fa male perchè dopo lo 0-2 a fine primo tempo ci credevamo tutti:  Allegri, capitan Buffon, la squadra, la dirigenza e sopratutto noi, milioni di tifosi sparsi nel mondo.

Fa male perchè quando domini il Bayern Monaco per 72 minuti all'Allianz Arena senza quattro titolari, segnando 2 gol in 45 minuti, pensi di avercela fatta. Ma il calcio è fatto di attimi, di episodi, di sottigliezze, di piccoli particolari che fanno la differenza, in Champions League in particolare, sopratutto quando giochi contro una corazzata.

Fa male perchè quei pochi centimentri che hanno illuso il guardalinee, inducendolo ad alzare erroneamente la bandierina, avrebbero raccontato un'altra storia, una storia in cui Morata segnava il gol dello zero-due al quasi si sarebbe potuto aggiungere quello di Cuadrado. E sullo 0-3, impensabile alla vigilia, risulta difficile che il Bayern avrebbe potuto rimontare.

Fa male agli 11 campioni scesi in campo, 11 leoni che in campo hanno dato tutto e più di tutto per fare un impresa non titanica, ma bensì "teutonica".  11 campioni a cui nulla si può rimproverare, ma di cui si deve esser solo orgogliosi.
Pecccato. Fa male. Ancora.

Ma c'è da anche esser contenti e soddisfatti. La Juventus ha dimostrato di essere una delle squadre più forti del mondo, inferiore solo al Barcellona e, appunto, al Bayern Monaco. E ha dimostrato che per il suo futuro in Champions c'è speranza, perchè il mix giovani-anziani cominciato la scorsa estate ha portato i suoi frutti e ne porterà di nuovi in futuro.   
Noi ci siamo, ci abbiamo provato e quasi ci siamo riusciti. Le altre godono solo delle nostre sconfitte. Contente loro...

FINO ALLA FINE
FORZA JUVENTUS

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